La storia di Guglielma Marano Ganassin, raccolta e narrata da Paola Vivian
Guglielma Marano Ganassin – da tutti affettuosamente chiamata Mina – è una donna la cui storia merita di essere scritta, letta, apprezzata.
Raccontare e ricordare il bene che ha fatto è importante: il bene porta altro bene, sempre.
C’è qualcosa di magico nel mettere nero su bianco la vita di qualcuno, perché la si rende eterna. Più di una fotografia, visto che non è un solo istante ad essere immortalato: si rivivono tutti i momenti belli, quelli tristi, ci si infila nei ricordi, nelle minuscole pieghe delle giornate comuni e nei grandi risvolti di quelle decisive.
Ogni vita è unica e preziosa, ma Mina ha vissuto la sua in modo straordinario, con una forza e una bontà fuori dal comune. Era dotata di un’intelligenza sottile che, unita alla fede, l’ha aiutata a rialzarsi dopo ogni caduta e ad agire sempre in nome del bene.
Ho raccolto e raccontato la storia di Mina Guglielma Marano Ganassin, che ha dedicato la sua vita alla comunità – coordinando e seguendo in prima persona l’accoglienza dei profughi vietnamiti negli anni ’70.
Gli amici l’hanno voluta ricordare con questo libro speciale, che è stato donato alla sua famiglia e che racconta i momenti più importanti della sua vita.
Scrivere questa storia è stata un’avventura inaspettata in cui mi sono imbarcata con entusiasmo. L’idea che fosse un progetto segreto mi ha subito appassionata, perché sorprendere qualcuno regalandogli una storia ha qualcosa di magico. Se si tratta della storia di una donna speciale, poi, è impossibile non lasciarsi catturare e trascinare dalla scia delle emozioni.
Ringrazio gli amici di Marco e Livio che hanno avuto questa splendida idea: non c’è niente di più bello che far vivere qualcuno in eterno attraverso le parole. Grazie soprattutto a Vittorio, regista silenzioso ed efficiente di tutto il progetto; senza di lui, questo piccolo ma prezioso libro non esisterebbe.
Infine ringrazio col pensiero Mina, che durante i mesi di scrittura è stata una compagna lontana ma al tempo stesso vicinissima. Se potessi scegliere una sola cosa da dirle, sarebbe questa: mi sarebbe piaciuto conoscerti di persona, per chiacchierare un po’davanti a un the e discutere di quanto e come le donne possano cambiare il mondo.