Zitto che ti sente
Quando un bambino ti chiede: «Cos’ha quel signore? Perché cammina così?»
Tu non rispondergli mai: «Shh, ti sente!»
Per me è stato un privilegio aiutare Giuseppe Flore a trovare le parole giuste per raccontare la sua storia. È uno di quei casi in cui mi sembra che il mio lavoro sia il più bello del mondo, perché vocali e consonanti che si incastrano hanno un potere enorme e concreto: cambiare la visione che si ha delle cose, soprattutto quelle che si sceglie di non guardare dritto negli occhi, come la disabilità.
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